Il vino nelle nostre giare

Il Vangelo di questa domenica riprende l’episodio delle nozze di Cana, dove Gesù, invitato a un banchetto di nozze, trasforma l’acqua in vino. Durante la festa, infatti, viene a mancare il vino. La Madonna è la prima ad accorgersi e chiede al figlio di intervenire. Egli invita i servitori a riempire d’acqua delle giare e portarle al maestro di sala. Quando questi assaggia il contenuto dei recipienti si accorge che sono traboccanti del migliore dei vini.

Giovanni nel descrivere l’episodio non parla di miracolo, ma di “segno“. Si tratta, infatti, di un segno perché, al di là del fatto prodigioso, rivela qualcosa dell’amore di Dio.

In modo particolare annuncia che il Signore agisce nel nascondimento. Gli invitati alle nozze, infatti, non si accorgono di nulla, tanto che fanno i complimenti allo sposo per la bontà del vino.

Gesù, tra l’altro, offre il vino buono attraverso il servizio di altri, i camerieri.

La lettura liturgica di questo straordinario evento invita a volgere lo sguardo sulla nostra vita per riconoscere i segni dell’amore di Dio: quando ha riversato nelle nostre giare il vino della sua grazia attraverso altre persone, rimanendo nel nascondimento.

Don Michele Fontana

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